Asymétrie: vestire le persone con grazia e tecnica
Asymétrie è prima di tutto una storia di passioni. Una storia che iniziò qualche anno fa, quando scoprii intorno a me un mondo fantastico nel quale iniziare a giocare con forbici e bottoni. La mia bambola era un manichino che mi divertivo a vestire con avanzi di stoffe e spilli. Era un piccolo universo fatto di fantasia che, con le stagioni, cambiava nei colori e nelle consistenze: d’inverno tessuti morbidi e caldi dalle tinte scure, d’estate stoffe leggere e colorate.
Con gli anni continuai a vivere quel mondo attraverso gli occhi di mia madre. Mentre crescevo le ore di gioco pian piano venivano sostituite dalle ore di studio, e con l’inizio dell’università il tempo da dedicare a questo mondo svanì. Ma, come si suole dire, al cuore non si comanda. E così, dopo una laurea in ingegneria civile, io e la mia bambola trovammo il modo di incontrarci di nuovo. Scelsi così l’Accademia di Moda, dove imparai la tecnica del moulage, un antico metodo sartoriale che permette di realizzare i modelli in carta direttamente sul manichino. Così gli avanzi di stoffa lasciarono il posto alla carta da modello e a tessuti sempre più ricercati e io, mano a mano, mi dedicai alla splendida arte di vestire le persone con grazia e tecnica.
È stato così che ho realizzato la mia prima blusa, fatta di linee geometriche e volumi ampi, che ha dato il nome al mio progetto Asymétrie, nel quale ho fuso le conoscenze acquisite nel periodo universitario con la mia passione per la moda. In questo percorso, intrapreso ormai da qualche anno, sono diventati fedeli compagni di viaggio tre elementi presi dal mio passato: il mio prezioso manichino, il torchio per realizzare a mano i bottoni in tessuto regalatomi da mia madre e una calamita porta spilli che lei aveva ricevuto a sua volta dal sua papà.
Asymétrie è la testimonianza della mia volontà di rendere vivo il passato nel mio presente e di trasformare il mio gioco di bambina in realtà.
Roberta Leone